Come uccidere Internet

Pubblicato da Redazione il
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Dopo Cina e Francia, tocca ora al Regno Unito cercare di mettere le briglie a Internet. E in Italia? Già nell'ottobre 2006 il governo Prodi aveva tentato (e sarebbe stato il primo governo al mondo) di imbavagliare internet, ma la cosa non passò. Vedremo ora cosa faranno i parlamentari italiani sulla scia dei loro colleghi europei.

Di seguito la traduzione di un breve articolo in inglese tratto da The Daily Bell.

Per ulteriori approfondimenti leggi la disamina dell'Avv. Mario Sabatino


Come uccidere Internet

Venerdì, 09 Aprile 2010

Il disegno di legge draconiano sulla censura di internet, che da tempo aleggiava all'orizzonte, alla fine è stato approvato ieri dal Parlamento Britannico (House of Commons), legiferando i potere attribuiti al governo per restringere e filtrare qualsiasi sito web ritenuto inadatto per la diffusione al pubblico. Il "Digital Economy Bill", questo il nome della legge britannica, è stato approvato dal parlamento in fretta e furia durante una seduta tenutasi l'altra sera a tarda ora, dopo la terza lettura. A seguito dell'annuncio delle elezioni che si terranno il 6 maggio, il governo ha approfittato di quello che è conosciuto come "fase di pulizia", che consente di velocizzare il processo legislativo nel periodo che va dalla chiamata delle elezioni allo scioglimento del Parlamento. Per discutere la legge, sostenuta in toto dal partito Conservatore "all'opposizione", c'era solo una pietosa manciata di parlamentari ed è passata con 189 voti a favore e 47 contrari, mantenendo intatte le clausole originali. Ora il disegno di legge tornerà alla Camera dei Lord, da dove è partito, per l'approvazione finale formale. - Infowards

Argomento sociale dominante: Internet ... è finito?

Analisi del Mercato: Quelli di Infowars - polemici come sono - spesso forniscono un servigio rivelando le tendenze anti-libertarie in atto oggigiorno in Occidente. Ci piace pensare che tali sforzi (certamente non sono da soli) abbiano ripagato con una incrementata consapevolezza di quello che sta succedendo. Ci sembra che ora molte persone sono consapevoli della tendenza accentratrice del modello socio-politico Occidentale moderno, quindi speriamo che internet non morirà piagnucolando, vittima della censura della Rete da parte dei governi come quello di Gordon Brown.

In effetti, non crediamo che ci siano molte possibilità. Come detto in un articolo precedente sulla censura cinese di Internet, ci sono numerosi modi per aggirare i tipi di censura che vengono applicati attualmente. In ogni caso, la storia ci mostra che la censura funziona di rado sul lungo termine. In posti come Cuba, il flusso di informazioni potrebbe essere ristretto ulteriormente, ma Cuba è un'isola. Tuttavia l'Occidente, nel recente passato, non ha alcuna storia di aperta censura socio-politica tramite decreto (a differenza di quella giuridica), per cui sarà interessante vedere in che modo l'autorità costituita britannica cercherà di applicare e giustificare le tecniche di censura che mirano alla Rete. In un articolo precedente sulla censura di Internet in Cina abbiamo citato la BBC come segue:

«Due anni fa, solo il 5% degli utenti cinesi di internet sapevano che il governo censurava internet — dice il signor Mao — ma oggi, l'informazione fluisce sempre più velocemente e la gente cerca di usare strumenti differenti per veicolare l'informazione tra i social networks. C'è una minoranza di utenti in grado di usare la tecnologia per raggirare la censura. Non più dell'uno o due percento. Un numero maggiore di utenti - circa il 18% - sono diventati consumatori di seconda-mano delle informazioni provenienti da quegli utenti provvisti di buon senso. Per cui circa il 20% degli utenti cinesi di internet ora capiscono cosa significa 'Fan Qiang' ('eludere il firewall'), e sono anche fortemente determinati a farlo.

Fermare la gente che elude il firewall non è facile, dice Zhou Shuguang, un utente attivo di Twitter e blogger della provincia centrale di Hunan. Cita la disponibilità di software peer-to-peer libero, open-source, come Tor. "Chiunque può usarlo. Se puoi spendere qualche soldo, puoi ottenere un account virtual private network (VPN) così da avere una connessione a internet più veloce." Secondo gli utenti di internet della Cina, si può scaricare il software P2P da sito di Tor. Tuttavia, quel sito è stato bloccato in Cina, ma ciononostante, ora sta nascendo un numero sempre maggiore di cosiddetti "siti mirror", copie esatte. "Ne possono bloccare uno. Forse ne compariranno altri cinque  domani — dice Mao».

In Occidente, contrariamente alla Cina, c'è maggior disponibilità di azioni giudiziarie a tutela dei diritti soggettivi (anche se ce ne sono meno rispetto a una volta). Ad ogni modo, siamo stupidi del sostegno ottenuto dal disegno di legge Britannico su internet e del perché il Parlamento abbia scelto di introdurlo furtivamente in modo così palese. Poiché il disegno di legge potrebbe avere ripercussioni negative sulle vendite, i negozi incaricati di applicarlo collaboreranno? Per finire, abbiamo trovato un rapporto su Techdirt.com riguardante un ISP Britannico determinato a combattere la legge:

Un ISP Britannico dice che non aderirà alle regole del Digital Economy Bill... Mentre la collera verso il Digital Economy Bill cresce, alcuni combattono la legge in vari modi. L'ISP "Talk Talk", che si è pubblicamente dichiarato contrario alla legge fin da quando è stata proposta la prima volta, ha annunciato che non ne rispetterà gli aspetti più draconiani. In un messaggio ufficiale pubblicato sul blog dell'azienda, "Talk Talk" dice che combatterà in tribunale qualsiasi tentativo di obbligarla a fare cose che ritiene insensate, e continuerà a combattere politicamente la legge.

Conclusione: Come si può vedere, è improbabile che gli imprenditori e i consumatori britannici si sottomettano docilmente a quanto viene pianificato. Di rado la censura funziona come desiderato e, di solito, quello che viene censurato dallo stato finisce per essere richiesto di più. Nel caso della Gran Bretagna, ci chiediamo quanto tempo passerà prima che, in quella che era una società aperta, scoppi una rivolta violenta. Tra telecamere pubbliche, sanzioni draconiane e condanne al carcere per aver messo la propria spazzatura nel posto sbagliato, o perfino per essersi difesi dall'invasione della propria casa, ci sembra che la società britannica vada sempre di più sulla strada sbagliata. La storia ci insegna che un tale viaggio non è inarrestabile, come non è inevitabile la sua destinazione.

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