Il Grande Fratello Chimico

Pubblicato da Redazione il
Rubrica:

L'uso di sostanze psicoattive per ridurre la capacità di discernimento di soggetti ignari, o ridurre la capacità reattiva del nemico in caso di guerra, è storia che accompagna l'uomo da secoli.

Nel 1700 ciò che permise ai coloni di conquistare e depredare le terre dei nativi pellerossa fu l'alcol: l'acqua di fuoco ebbe effetti sconvolgenti sulle abitudini ed i rituali di queste popolazioni, indebolendoli a tal punto da aprire la strada al loro sterminio.

I giapponesi, per indebolire il tradizionale nemico, la Cina, alimentarono nei primi anni del novecento un attivissimo mercato clandestino di morfina. Quando nel 1937 i giapponesi invasero la Cina, la diffusione della droga in ampie fasce della popolazione aveva diminuito considerevolmente le capacità difensive del Paese.

Anni dopo, in Occidente, l'attenzione dei ricercatori militari si concentrò sullo sviluppo di agenti psicochimici. Il più tristemente famoso tra i prodotti chimici ad azione inabilitante psichica è la dietilamide dell'acido lisergico (LSD), opera del chimico svizzero Albert Hoffman.

Sembrava l'arma perfetta, essendo inodore, incolore ed insapore, e per il basso dosaggio poteva essere somministrata a un enorme numero di persone a loro insaputa. Negli anni '50 la CIA si dedicò allo studio di questa sostanza ed alle sue possibili applicazioni su larga scala, ordinandone alla Casa Farmaceutica Sandoz 10 kilogrammi (sufficienti per oltre cento milioni di dosi): non fu possibile esaudire l'ordinativo perchè eccedente la capacità produttiva della Sandoz, per cui si girò la richiesta alla Eli Lilly Company dell'Indiana. Tutto ciò faceva parte del famigerato progetto MK Ultra, approvato dal governo statunitense nel 1953. Una inchiesta della seconda metà degli anni settanta confermò che dal 1953 al 1963 questi esperimenti di controllo della mente umana furono condotti presso una ottantina di enti, tra carceri, ospedali, università e laboratori di ricerca.

Altre sostanze furono create in laboratorio, e una di queste (l'agente psicochimico BZ, 3-chinuclidinil-benzilato) fu sicuramente usato in Vietnam nella località di Bong San.

A detta degli "esperti", comunque, la metodica d'impiego più efficace rimane l'inquinamento delle riserve idriche.

Nonostante i responsabili di questi disumani progetti dicano di sperimentare solo su volontari, nel 1979 il governo statunitense dovette pagare un indennizzo di ben 650.000 dollari all'ex soldato di colore James Thornwell che aveva subito danni permanenti per essere stato usato, a sua insaputa, come cavia per esperimenti con LSD nel 1961.

L'utilizzo quindi di sostanze chimiche capaci di alterare la coscienza dei soggetti coinvolti ha radici lontane. Venendo a tempi a noi più prossimi, si deve ricordare che negli acquedotti londinesi, alla fine degli anni '90/primi del 2000, furono trovate ingenti tracce di un noto psicofarmaco (Prozac, ndr). Casualità? Errore di una qualche industria produttrice? I dubbi rimangono.

Bisogna sempre tenere presente che l'industria farmaceutica non è un'opera benedettina, ma è una vera e propria industria che risponde alle leggi del marketing. Bisogna vendere, occorrono nuovi sbocchi di mercato, la produzione deve aumentare e di conseguenza anche la vendita.

A cosa porta ciò? Alla fine degli anni '40 del novecento, iniziò in Italia una diffusa sperimentazione che aveva come obiettivo quello di inserire l'LSD e altre sostanze psicotrope nel già lungo elenco di farmaci disponibili sul mercato legale. Naturalmente le case farmaceutiche si affidarono a chi aveva già dimostrato pochi scrupoli nel "curare" i propri pazienti, cioè gli psichiatri. Suscitarono scalpore i documenti resi pubblici di sperimentazione di Lsd e Mescalina su pazienti psichiatrici ricoverati nei manicomi italiani, documenti resi pubblici dagli stessi autori con vanto su riviste specializzate.

Non solo, ma le case farmaceutiche capirono che il miglior cliente per loro era quello che già fin dalla più tenera età avesse cominciato ad usare i loro velenosi prodotti: alla fine degli anni '60, in diverse scuole di Reggio Emilia fu somministrato ai bambini in via sperimentale un farmaco, il Neuleptil, un tranquillante della Farmitalia. I genitori ne erano consapevoli? Qualcuno rese pubblici questi "esperimenti"? Tanto più che recenti studi hanno dimostrato come un adolescente che abbia assunto in età pediatrica degli psicofarmaci ha il doppio di possibilità di diventare tossicodipendente, per motivi facilmente immaginabili anche da un profano.

Negli Stati Uniti, alcuni anni fa, una commissione di esperti ha abbassato i livelli di colesterolo ritenuti necessari per autorizzare una cura medica, facendo salire il numero degli americani bisognosi di farmaci da 13 a 36 milioni. Da tenere presente che otto dei nove "esperti" di quella commissione erano anche consulenti di note aziende farmaceutiche.

2000: uno studio registra un incremento di 5 volte di incidenza di infarto nei pazienti trattati con Vioxx rispetto al gruppo trattato con altri farmaci. Ma il prodotto incriminato non viene ritirato dal mercato.

2001: una approfondita analisi sugli effetti dannosi del Coxib porta gli autori dell'inchiesta a dichiarare che ..."questo farmaco è da prescrivere con cautela ai pazienti a rischio cardiovascolare". Peccato che sia un farmaco per malati di cuore ...

2002: sempre riguardo al Coxib, le autorità sanitarie francesi chiedono all'Emea di riconsiderare il profilo rischio/beneficio di questo farmaco per sicurezza cardiovascolare, gastrointestinale, reazioni cutanee e ipersensibilità gravi. Però continuano a venderlo.

2003: l'EMEA (European Medicines Agency) obbliga modifiche sostanziali al foglietto illustrativo del Coxib. Ma è sempre presente sugli scaffali delle farmacie.

2004: uno studio dimostra che alla dose normalmente consigliata di assunzione del Vioxx, raddoppiano infarti e ictus. A settembre la ditta produttrice (Merck) lo ritira dal mercato, ma intanto si calcola che i decessi da attribuire a queta medicina siano tra gli 88 mila e i 140 mila.

L'elenco dei farmaci sotto inchiesta è lungo: il Lipobay fu ritirato nel 2001 con l'accusa di aver causato migliaia di decessi, gli antidepressivi di ultima generazione (Prozac, Zoloft, Paxil, Effexor) hanno portato la FDA e l'EMEA a stabilire che aumentano il rischio di comportamenti suicidi nei pazienti pediatrici e negli adolescenti, il Cipril fu ritirato dal commercio nel 2000 dopo che una ragazzina di 15 anni era morta a causa dell'assunzione di questa droga farmaceutica, e poi Sibutramina, Rosuvastatina, Valdecoxib, Parecoxib, Celecoxib, Eterocoxib, Lumiracoxib, Candersartan, Eprosartan, Ibersartan, Losartan, Telmisartan, Valsartan.

Come ha dichiarato l'onnipresente Silvio Garattini: "Le case farmaceutiche cercano di vendere il più possibile al prezzo più alto possibile".

Mentre il più alto dirigente di una famosa casa farmaceutica ha sospirato durante una intervista che il suo sogno sarebbe quello di vendere farmaci alle persone sane, in modo da avere un mercato illimitato.

E allora c'è da stupirsi se cercano di crescere i loro clienti fin dalla più tenera età facendogli assumere farmaci a loro insaputa? Sarà così casuale che l'elemento inquinante trovato nel 2005 in Italia nel latte dei neonati fosse una molecola di uno psicofarmaco noto fin dagli anni '50?

Visto l'accanimento con cui le case farmaceutiche difendono i loro brevetti, è mai possibile che siano scesi così in basso da permetterne l'uso come fissatore per colori in serigrafia senza trarne benefici economici?

Come diceva un noto protagonista di romanzi gialli, una coincidenza non vuole dire nulla, due coincidenze fanno sospettare, tre coincidenze sono una prova.

E allora: chi è che ha deciso che uno psicofarmaco poteva essere utile come fissatore per colori? È stata una scoperta casuale?

Ancora: di tanti prodotti, proprio negli alimenti per bambini doveva finire questa droga? È una coincidenza, oppure è stato calcolato che questi farmaci creano dipendenza e quindi portano il soggetto interessato ad assumerne in continuazione?

Quando gli enti preposti ci dicono che "... non c'è rischio per la salute dei nostri figli perchè la sostanza era presente a livelli infinitesimali", ci stanno dicendo che hanno usato dei bambini come cavie per valutare i dosaggi di questi psicofarmaci, o la stanno buttando lì tanto per zittirci?

Una azienda di decennale esperienza come la Tetrapak, non ha mai pensato che avvolgendo i rotoli di carta la parte stampata potesse andare a contatto con la parte interna rilasciando sostanze dannose? Altra coincidenza?

Dare uno psicofarmaco ad un neonato, significa avere un cliente sicuro, perchè quando gli cambiano il latte frigna per la crisi d'astinenza, e quando gli danno quello inquinato dorme beatamente facendo credere alla mamma che quel latte sia proprio buono. Marketing perfetto.

E non è una teoria campata per aria. In Germania, per fare in modo che fosse il bambino a chiedere al genitore la medicina (Ritalin), le case farmaceutiche hanno messo nelle mani dei bambini dei fumetti, in cui si vedeva un polipetto colorato che combinava disastri ed era triste, fino a che un pesciolino colorato, con il fare da psichiatra, gli diceva di prendere il Ritalin perchè così sarebbe stato felice. E i bambini si fidano dei grandi, e le case farmaceutiche lo sanno.

Il fatto di essere sotto controllo da parte di un Grande Fratello Chimico è un'idea che ha avuto prima Hitler quando voleva inquinare la rete idrica londinese con degli allucinogeni, poi la CIA quando ha mandato i suoi agenti travestiti da hippies a Woodstock per distribuire gratis LSD, e ora la continuazione di questo lugubre progetto da parte della psichiatria, che pur non avendo basi scientifiche in nessuna delle sue affermazioni invade ogni giorno di più la nostra vita. Basta vedere cosa stanno facendo nelle scuole.

Il Tarlo

Categoria: