Il Papa scalzo con un saio?

Pubblicato da Redazione il
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È Natale, e come tutti gli anni mi ritrovo a pensare quanto sia incredibile che si festeggi la nascita del Redentore in una data che tutti sanno benissimo non essere quella giusta.

Il 25 dicembre era festeggiato anche in era pre-cristiana, era un'antichissima celebrazione del solstizio d'inverno. Fu solo per convenzione che nel 354 d.c. fu fissata come festività cristiana da Papa Liberio, e fu deciso che dovesse essere la data della nascita di Gesù Cristo.

Questa affermazione non ha di per sé nulla di scandaloso, chi crede in Gesù Cristo e ne trae beneficio è giusto che continui a farlo: ma qualcuno mi vuole spiegare cosa c'entra l'albero di Natale con la Festività cristiana?

Non solo il clero è arrivato ad assimilarlo tra i propri simboli nonostante sia un emblema pagano, ma tutti gli anni il Vaticano ordina di tagliare un maestoso pino delle nostre Alpi, che ha l'unica colpa di essere bellissimo e vivissimo, per poi portarlo in elicottero e con trasporti eccezzionali in Piazza S.Pietro, e incenerirlo finite le Festività. Cosa c'è di cristiano in tutto questo?

Il Papa auspica un ritorno alla semplicità e umiltà stile S. Francesco: cosa c'è del Patrono d'Italia in un gesto così violento come distruggere un essere vivente non per necessità, ma solo per esibizionismo?

S. Francesco con quell'albero ci avrebbe parlato, avrebbe rassodato la terra per rinvigorirne le radici, l'avrebbe chiamato fratello: il Vaticano lo uccide.

Quindi, demagogicamente, dico a Ratzinger che si dovrebbe razzolare bene almeno tanto quanto si predica.

Il Tarlo

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