Le tangenti delle case farmaceutiche alla psichiatria

Pubblicato da Redazione il
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Pescati con le "mani nella marmellata" gli esperti deputati alla supervisione della stesura del nuovo Manuale Diagnostico e Statistico delle malattie mentali (DSM-V).

La "bibbia" della moderna psichiatria.

Da una ricerca effettuata dal CSPI [1] sono emersi diffusi conflitti d'interesse tra gli esperti incaricati alla supervisione della prossima edizione del manuale diagnostico dell'American Psychiatric Association (APA) che dovrebbe essere completato nel 2012.

Nelle pagine del suo sito il CSPI riporta che 16 dei 28 membri della task force incaricata di produrre la quinta edizione del DSM ha riportato di avere connessioni finanziarie con industrie farmaceutiche o di attrezzature mediche. L'analisi è basata sulle informazioni finanziarie pubblicate sul sito Web dell'APA.

«Abbiamo fatto ogni sforzo per assicurare che il DSM-V venga basato sulle migliori e più recenti ricerche scientifiche, e per l'eliminazione dei conflitti d'interesse nel suo sviluppo.»

Questo quanto affermato dal Presidente APA Carolyn B. Robinowitz. La cosa triste è che i regolamenti APA consentono ai membri della task force di accettare contributi finanziari da industrie farmaceutiche o di attrezzature mediche mentre lavorano alla stesura del DSM-V, la cifra corrisposta non può superare i 10.000 dollari annui. Però non ci sono limiti sul denaro che possono essere accettati dai membri prima dell'inizio o dopo il completamento del manuale...

CSPI ha esposto come i conflitti di interesse vadano "dal piccolo al vasto". Il record per il maggior numero di legami finanziari con l'industria farmaceutica è di William Carpenter Jr, direttore del Maryland Psychiatric Research Center presso l'Università del Maryland. Nel corso degli ultimi cinque anni, Carpenter ha accettato di consulenza denaro da ben 13 diverse società farmaceutiche, tra cui Astra Zeneca, Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, Merck, Pfizer e Wyeth.

Il grado di conflitto di interesse - oltre il 50 per cento - segnalati da CSPI è simile a quello trovato in uno studio del 2006 che ha coinvolto 170 "esperti" che hanno lavorato sul DSM-IV, rilasciato nel 1994. A quel tempo l'APA non aveva attuato una "disclosure policy" (politica di divulgazione ), quindi i ricercatori hanno dovuto raccogliere i dati da cartelle giuridiche e cliniche, articoli di riviste, archiviazioni di conflitto di interesse e altre fonti per scoprire queste statistiche.

I ricercatori avevano scoperto che il 56 per cento dei contribuenti alla stesura avevano avuto almeno una relazione monetaria con qualche ditta farmaceutica negli anni tra il 1989 e il 2004. La percentuale saliva in alcuni casi del 100%, per gli esperti che aveva lavorato alle sezioni speciali del manuale.

Negli ultimi anni, critici del settore sostengono che l'uso di tale manuale DSM è diventato troppo esagerato, includendo diagnosi di malattie, come la fobia sociale, che dicono sembrare fatta su misura per creare un mercato per gli antidepressivi o altri psicofarmaci.

Pubblicato per la prima volta nel 1952, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali aveva all'interno un elenco di tutti i disturbi mentali, allora erano 112, ad oggi alla sua IV edizione sono diventati 374 e sono destinati a crescere nella nuova edizione.

Il DSM è il testo unico e ufficiale di diagnosi psichiatrica in tutto il mondo, i membri dei vari comitati scientifici che lo compilano sono quasi esclusivamente americani e membri dall'Associazione Psichiatrica Americana. Viene usato come strumento diagnostico, non solo per il trattamento individuale ma anche nelle cause per la custodia dei bambini, nei casi di presunta incapacità mentale, nei tribunali, nell'istruzione e in tanti altri campi.

Se a quanto sopra aggiungiamo la testimonianza di uno psicologo che ha partecipato alle udienze del DSM :

«I disturbi mentali vengono stabiliti senza una base e procedure scientifiche. Il bassissimo livello di sforzo intellettuale è sconvolgente. Le diagnosi vengono sviluppate tramite un voto a maggioranza, allo stesso modo in cui si farebbe per scegliere un ristorante. Poi il tutto viene inserito in un computer» [2].

O magari quella di Lynne Rosewater, una psicologa che ha partecipato a un'udienza del DSM presieduta da uno dei principali architetti del manuale, lo psichiatra Robert Spitzer. Che ha riferito:

«Stavano avendo una discussione su un criterio del disturbo da personalità masochistica e la moglie di Bob Spitzer [assistente sociale e unica donna a fianco di Spitzer alla riunione] disse: 'Io lo faccio spesso' e lui disse: 'Ok, eliminalo'. Tu guardi questa cosa e dici: 'Aspetta un attimo, noi non abbiamo il diritto di criticarli perché questa è una 'scienza'?» [3].

Possiamo sicuramente stare tranquilli...

Note e riferimenti:

 [1] ⬆︎ Center for Science in the Public Interest: Centro per la Scienza nell'Interesse Pubblico

 [2] ⬆︎ Paula J Caplan, PhD., They Say You're Crazy (New York: Addison-Wesley Publishing Company, 1995), p 90

 [3] ⬆︎ Paula J. Caplan, They Say You're Crazy, (New York: Addison-Wesley Publishing company, New York, 1995) p. 91 Notizia tratta da: naturalnews.com

Tratto da Nopsych.it

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